#OT12 – Risultati della discussione

Prendo in esame la discussione sulla Revisione di progetti di traduzione aperta nel forum allestito alla conclusione del seminario online sulla traduzione e la garanzia della qualità, della quarta settimana dedicata alla traduzione collaborativa di OER (2).

Estrapolo e riporto le domande rivolte a coloro che sono coinvolti in progetti OT e poste, suppongo, per semplificare l’avvio della discussione:
  1. In caso di revisioni della propria traduzione, quali sono le reazioni di un traduttore professionista? quali quelle di un traduttore volontario non retribuito? Esistono differenze?
  2. La reazione è di turbamento, di collera?
  3. È avvertito il bisogno di approfondire le informazioni su chi ha effettuato le modifiche (ad esempio, quali sono le sue qualifiche)?
  4. Nel ruolo di revisore come agire per garantire che le modifiche risultino accettabili per il traduttore? È sentita la necessità di giustificare in qualche modo le correzioni? Sono fornite spiegazioni sul perché sono state fatte le modifiche? 

Le domande fungono da  incentivi a mettere a fuoco i problemi  coi quali una comunità di traduttori, volontari e non, è costretta a misurarsi; in questa ottica la discussione porta un importante contributo al tema generale del corso il cui sovrascopo credo sia  il potenziamento del movimento di traduzione aperta.

 Avendo avuto modo di documentarmi sui presupposti teorici (fra gli argomenti della terza settimana), e di veder tratteggiata la figura del traduttore, spesso «ignorato e invisibile» penso sia fondamentale che quella conoscenza sia integrata e  sostenuta da riflessioni sull’esperienza pratica di collaborazione per darle concretezza. Dagli interventi dei partecipanti rilevo emozioni ambivalenti: di soddisfazione e piacere per l’esperienza vissuta, ma anche di frustrazione e scoraggiamento in presenza di revisioni ritenute poco opportune; leggo con interesse le proposte avanzate, le osservazioni,  unitamente agli apporti di Olga and John.

Attraverso una lunga esperienza d’insegnamento, e di apprendimento come Lifelong learner, e conseguentemente attraverso occasioni di lavoro collaborativo, ho avuto modo di maturare il  mio punto di vista personale sull’efficacia della collaborazione e della cooperazione.

Sulla scorta di quanto ho letto in Strumenti di traduzione aperta (ruoli, tradurre contenuti, localizzazione contenuti, tradurre immagini, strumenti di correzione, competenza dominio di conoscenza…) ho compreso che i progetti di traduzione aperta si basano sul lavoro cooperativo nel quale, fra le altre cose,  il partecipante a) aderisce di sua spontanea volontà, b) si impegna in una serie di interazioni basate sui propri bisogni e le proprie competenze, c) agisce con maggiore libertà perchè non deve sottostare alle volontà di un leader.

Preseguendo nella personalizzazione della mia partecipazione a OT12: An Open Translation MOOC in occasione della quarta settimana ho considerato gli interventi dei partecipanti a uno dei forum di discussione, Collaborative translation of OER (2); ho ripreso le letture (OER1) sulle teorie  e sul ruolo del traduttore; ho considerato il manuale di riferimento (FLOSS) sullo stesso tema e infine ho realizzato con Wordle la sintesi in cinquanta parole del post.

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